L’Unione Europea sta considerando importanti modifiche alla legislazione sui rimborsi per i voli in ritardo e annullati, provocando una pesante ondata di critiche da parte delle organizzazioni per la protezione dei consumatori e di alcuni Stati membri. Le conseguenze di queste modifiche potrebbero intaccare seriamente i diritti dei passeggeri, lasciandoli con meno compensazioni e più disagi.
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una flessibilità che può costare caro ai passeggeri
Con la nuova proposta in esame, le compagnie aeree potrebbero ritardare i voli fino a cinque ore senza dover riconoscere alcun rimborso ai passeggeri. Attualmente, i viaggiatori ricevono compensazioni fino a 600 euro per ritardi superiori a tre ore o per cancellazioni avvenute con meno di 14 giorni di preavviso. Sostenitori della proposta sostengono che l’aumento del limite a cinque ore darà alle compagnie aeree maggiore flessibilità nella gestione delle flotte, riducendo il numero di cancellazioni.
Tuttavia, l’organizzazione BEUC avverte che circa il 75% dei passeggeri, che oggi avrebbero diritto a rimborsi, perderebbero questa possibilità con la nuova normativa. Anche perché, già in questo momento, un numero considerevole di viaggiatori non è consapevole dei propri diritti e non richiede i rimborsi cui avrebbe diritto. Pertanto, l’effettiva fruizione delle compensazioni risulta attualmente molto limitata, e le modifiche prospettate rischiano di peggiorare ulteriormente il quadro.
una decisione controversa tra opposizioni e accuse politiche
La proposta dell’UE ha sollevato un polverone politico tra opposizioni e accuse di “ricatto legislativo”. Paesi come la Germania sono in forte opposizione: il ministro per i diritti dei consumatori tedesco, Stefanie Hubig, si è dichiarata contraria a una modifica che avvantaggia quasi esclusivamente le compagnie aeree, specialmente in un periodo di attesa per le vacanze estive da parte di milioni di europei.
Anche nel Parlamento Europeo la questione è oggetto di accesi dibattiti. Alcuni europarlamentari accusano il Consiglio UE di forzare l’adozione della riforma tramite una procedura accelerata, che potrebbe limitare il dibattito pubblico e la partecipazione degli eletti. Andrey Novakov, relatore del Parlamento Europeo, ha parlato di una condotta simile a un “ricatto” legislativo, anziché a un processo democratico.
il paradosso del cielo europeo: più voli, meno diritti
Da parte sua, l’industria aeronautica difende la proposta, trovando in essa una via per evitare quasi la metà delle cancellazioni di voli che attualmente sono decise per evitare il pagamento di compensazioni. Secondo A4E , le modifiche potrebbero tradursi in risparmi significativi, con le compensazioni previste per il 2025 che potrebbero raggiungere gli 8,1 miliardi di euro.
Nonostante ciò, le proposte europee appaiono in contraddizione con gli standard internazionali, creando potenziali disallineamenti regolamentari. Paesi come il Regno Unito, il Canada e la Turchia implementano la barriera delle tre ore come standard per i rimborsi. Il cambio di rotta dell’UE potrebbe portare a situazioni in cui lo stesso volo, operato da compagnie europee e non europee, sia sottoposto a regole differenti, generando confusione e insoddisfazione tra i viaggiatori.